Il burnout è l’esito patologico di un processo stressogeno che colpisce coloro che esercitano professioni d’aiuto quando il carico di stress cui devono far fronte è eccessivo e non viene affrontato in modo adeguato.

Vengono inoltre sovrastati dalle problematiche delle persone a cui badano al punto di non riuscire più a distinguere tra la propria vita e la loro. Di conseguenza cominciano a sviluppare un lento processo di logoramento dovuto alla mancanza di energie e di capacità per sostenere e scaricare lo stress accumulato.

La persona comincia così a sfuggire l’ambiente lavorativo assentandosi sempre più spesso e lavorando con entusiasmo ed interesse sempre minori, a provare frustrazione e insoddisfazione, nonché una ridotta empatia nei confronti delle persone delle quali dovrebbe occuparsi.
Manifesta inoltre:

  • sintomi aspecifici (apatia, irrequietezza, senso di stanchezza ed esaurimento, nervosismo, insonnia, ecc.)
  • sintomi somatici (cefalee tachicardia, nausea, ecc.)
  • sintomi psicologici (depressione, bassa stima di sé, senso di colpa, sensazione di fallimento, rabbia e risentimento, indifferenza, negativismo, sospetto e paranoia, sensazione di immobilismo rigidità di pensiero e resistenza al cambiamento, isolamento, cinismo, atteggiamento colpevolizzante nei confronti degli utenti, ecc.)

Per l’insorgenza del burnout possono avere importanza fattori socio-organizzativi quali le aspettative connesse al ruolo, le relazioni interpersonali, le caratteristiche dell’ambiente di lavoro, nonché l’organizzazione stessa del lavoro; mentre gli effetti negativi non coinvolgono solo il singolo lavoratore ma anche l’utenza, a cui viene offerto un servizio inadeguato ed un trattamento meno umano.

La prevenzione richiede invece una attenta analisi del modo in cui l’operatore viene reclutato e delle sue motivazioni, della formazione che gli viene fornita (con specifica attenzione ai livelli di consapevolezza e al controllo del proprio mondo interno), della strutturazione dell’organizzazione aziendale e della possibilità di avere un costante aiuto e supporto circa i propri vissuti professionali.

 

BIBLIOGRAFIA

  • Cherniss C. (1986) La sindrome del burn-out. Lo stress lavorativo degli operatori dei servizi socio sanitari. CST Centro Scientifico, Torino.
  • Maslach C. (1992) La sindrome del burnout. Il prezzo dell’aiuto agli altri. Cittadella Editrice.
  • Santinello M. (1990) La sindrome del burn-out. Aspetti teorici, ricerche e strumenti per la diagnosi dello stress lavorativo nelle professioni di aiuto. Erip. Pordenone

 

Dott. Fabio Massimo Stefanoni
Psicologo Psicoterapeuta